Castellaneta: "“Fattore biometano”: la nuova campagna informativa di Legambiente." Just tv

10/12/2025

“Fattore biometano”: la nuova campagna informativa di Legambiente arriva a Castellaneta

Venerdì 12 dicembre incontro pubblico al Museo Valentino rivolto a cittadini, agricoltori, allevatori, amministrazioni pubbliche e studenti per fornire strumenti e informazioni corrette, contrastando le fake news sulla tecnologia della digestione anaerobica della materia organica per la produzione di biogas e biometano

 

Il biometano rappresenta una risorsa strategica per la transizione ecologica e la lotta alla crisi climatica, in particolare quello prodotto dalla filiera agricola attraverso il recupero di scarti organici e reflui zootecnici. Se ne parlerà a Castellaneta venerdì 12 dicembre a Castellaneta, presso il Museo Valentino, in incontro informativo organizzato da Legambiente Puglia con amministratori locali, cittadini, allevatori e agricoltori.

Nella sala convegni del museo dedicato al divo del cinema muto, alle 18:30, dopo i saluti del Vicepresidente della Provincia di Taranto e del Sindaco di Castellaneta, ci saranno gli interventi di esperti del mondo accademico, con il prof. Lorenzo Favaro dell’Università di Padova, del settore biometano, con Pierlorenzo Monterisi di Agripower e Gianpaolo Cassese del CIB (Consorzio Italiano Biogas), di Legambiente, con Luigi Lazzaro, Responsabile Innovazione Industriale e Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia.

L’obiettivo dell’incontro informativo è favorire l’educazione e la sensibilizzazione sulla tecnologia della digestione anaerobica della materia organica per la produzione di biometano, fornendo strumenti e informazioni corrette e scientificamente attendibili per contrastare le fake news e i pregiudizi sul tema.

“Chiediamo che l’Italia acceleri sullo sviluppo degli impianti – aggiunge Luigi Lazzaro, responsabile innovazione industriale di Legambiente -, ma solo nel rispetto di rigorosi criteri ambientali, tecnici e sociali. Servono politiche agricole coerenti, che valorizzino le filiere locali, incentivino l’uso di scarti e sottoprodotti, e investano in ricerca e innovazione per garantire impianti sempre più efficienti e sostenibili. Promuovere il biometano attraverso una gestione attenta, partecipata e ben pianificata significa favorire l’accettazione da parte delle comunità, rafforzare l’economia locale e contribuire in modo concreto agli obiettivi climatici ed energetici fissati dall’Unione Europea”.

“Dopo la tappa di Martina Franca (TA) del 30 luglio – spiega Nanni Palmisano, direttore di Legambiente Puglia - ritorna in Puglia la campagna DI Legambiente “Fattore Biometano”, una campagna che mira a far conoscere i benefici per il clima e l'agricoltura sul “Biometano fatto bene" e a sfatare le fake news e la disinformazione che riguarda la tecnologia della digestione anaerobica della materia organica.  Inoltre si vogliono fornire informazioni e strumenti utili per affrontare l'insediamento di questi impianti nei territori, L’a

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I sette criteri per un "biometano fatto bene" secondo Legambiente:

1) Dieta sostenibile degli impianti: il biometano va prodotto utilizzando scarti agroalimentari, deiezioni animali, residui agricoli e sottoprodotti. No assoluto alle coltivazioni dedicate e all’intensificazione zootecnica.

2) Localizzazione coerente con il territorio: gli impianti devono sorgere dove esiste disponibilità di materia prima in loco, in stretto rapporto con le aziende agricole del territorio, entro un raggio massimo di 20-50 km.

3) Partecipazione e trasparenza: ogni impianto deve essere progettato con la comunità locale, garantendo informazione, controllo pubblico e percorsi educativi e partecipativi.

4) Gestione efficiente e controllata: l’impianto deve prevenire odori e perdite, adottare tecnologie avanzate e garantire la tracciabilità e la certificazione del biometano prodotto, come previsto dalla normativa.

5) Digestato gestito in modo agronomicamente sostenibile: il sottoprodotto solido e liquido dell’impianto va restituito ai suoli in modo controllato e utile, evitando dispersioni e impatti negativi, migliorando la fertilità dei terreni.

6) Recupero di CO₂ e azoto: l’upgrading del biometano deve includere l’estrazione della CO₂ per usi industriali e del contenuto azotato per la produzione di fertilizzanti naturali.

7) Innovazione e tecnologie migliori (BAT): ogni impianto deve investire costantemente in ricerca e innovazione, adottando le Migliori Tecnologie Disponibili per minimizzare gli impatti ambientali.

Biometano in Italia: i numeri e i vantaggi. L’immesso in rete di biometano in Italia continua a crescere, raggiungendo, come riportato nel Piano nazionale integrato per l’energia e clima, nel 2023 i 300 milioni di metri cubi. Con un aumento importante che riguarda la produzione di biometano da filiera e scarti agricoli e reflui zootecnici, passata dai 99 milioni di metri cubi del 2020 ai 300 milioni di metri cubi del 2023. Molteplici i vantaggi di un sistema efficiente di digestione anaerobica: produce energia rinnovabile, riducendo la dipendenza dalle fossili; aiuta a decarbonizzare e a ridurre gli impatti dell’agroalimentare italiano - garantendo resilienza e la competitività delle aziende agricole italiane - trasformando in un’ottica di circolarità reflui zootecnici e residui da problema a risorse preziose, riducendo il ricorso ai fertilizzanti chimici e favorendo l’introduzione di pratiche innovative come l’agricoltura conservativa e la precision farming. Contribuisce, inoltre, anche a rigenerare i suoli italiani, oggi impoveriti: secondo l’ultimo rapporto sulla salute del suolo in Italia di Re Soil Foundation il 68% delle aree agricole ha perso oltre il 60% del carbonio organico originario, minacciando la produttività, la biodiversità e la capacità dei suoli di trattenere CO₂.

Stefano Svegliado, amministratore delegato di FemoGas: “Il Gruppo FemoGas produce energia rinnovabile e fertilizzante organico nei suoi impianti di biometano “fatto bene” alimentati da matrice agricola, ed è un’azienda all’avanguardia sia dal punto di vista tecnologico sia da quello della sostenibilità, in primo luogo ambientale e sociale. Promuoviamo e sosteniamo perciò la comunicazione di valore su questi temi perché riteniamo che solo l’educazione delle giovani generazioni e l’informazione corretta verso tutti i cittadini favoriscono il senso critico, vincono i pregiudizi, diffondono consapevolezza e, in una parola, fanno progredire la civiltà”.