La vicenda si è consumata nella notte tra lunedì e martedì, presso la casa di Ignazio Sicignano, pensionato 65enne. L’uomo, accorgendosi che un ladro 28enne romeno era sulle scale esterne dell’abitazione, ha afferrato la sua pistola, legalmente detenuta, ed ha lasciato partire volontariamente un colpo che ha raggiunto il cuore del ragazzo, uccidendolo. Il pensionato, ora, è indagato per omicidio volontario.
E’ una vicenda, questa, che ha acceso e diviso gli animi degli italiani e degli esponenti politici. Già, perché c’è chi sostiene che il pensionato abbia agito giustamente per tutelare la propria incolumità e chi, invece, sostiene l’abbia fatto volontariamente, visto che il romeno non era ancora entrato in casa, ma solo sulla scala esterna ad essa. In quest’ultima ipotesi, si tratterebbe di omicidio volontario.
Sull’episodio, dopo Salvini e Maroni, è intervenuto il senatore di Forza Italia, Lucio Maran, menzionando la legge secondo cui è consentito, per il codice penale, l’uso di un’arma legalmente detenuta per difendere la propria vita, i propri familiari ed i propri beni contro chi viola il domicilio, anche perché, non si sa se il presunto ladro sia o meno armato.
Ciononostante, il Sicignano è indagato per omicidio volontario e si trova ora dinanzi al pm Pastore. Il legale del pensionato, al momento, preferisce non lasciare dichiarazioni, attendendo l’esito delle indagini.
Il 28enne romeno è davvero la vittima accertata o solo un ragazzo scellerato che ha gettato la sua vita, dedicandosi alla illegalità? Il pensionato, invece, è davvero quel mostro che appare o, semplicemente, un 65enne impaurito? La risposta non spetta certo ai cittadini né, tanto meno alla stampa, ma solo agli inquirenti, che stanno vagliando oculatamente l’intera vicenda.
Fonte: ranews