Pietro Lospinuso: "PER UNA GINOSA VIVA. NON LASCIAMO MORIRE LE NOSTRE BOTTEGHE." Just tv

10/10/2025

N.S.  Avv. Pietro Lospinuso.

Un Appello al Sindaco di Ginosa per un Dialogo Costruttivo**
Caro Sindaco,
ho seguito ieri, attraverso i social, la protesta dei commercianti di Viale Martiri d’Ungheria.
Devo confessarti che sono rimasto molto colpito. Una partecipazione così ampia, che ha coinvolto la quasi totalità degli esercenti della zona più popolosa di Ginosa, credo abbia pochi precedenti.
Se tanti operatori economici hanno deciso di manifestare in modo così deciso, significa che le ragioni del loro malessere sono profonde e meritano attenzione. Tutti abbiamo il dovere di fermarci, riflettere e – se necessario – avere l’umiltà di rivedere decisioni già assunte.
Nessuno è infallibile, e le “questioni di principio” non dovrebbero mai diventare barriere invalicabili.
La politica deve saper conciliare le esigenze di tutti: la città appartiene a tutti, e compito di chi amministra è quello di ascoltare, comprendere e trovare soluzioni che rendano Ginosa più attrattiva, vivibile e coerente con la sua storia, la sua urbanistica e la sua realtà quotidiana.
Negli ultimi mesi, i commercianti di Viale Martiri d’Ungheria – una delle arterie economiche più vitali del nostro comune – vivono una crescente preoccupazione.
La decisione di spostare il mercato e successivamente di trasformare la storica via in senso unico ha già prodotto effetti negativi tangibili sulle loro attività.
Ora, la futura realizzazione di una pista ciclabile, sebbene apprezzabile dal punto di vista ambientale, rischia di rappresentare il colpo di grazia per molte di queste imprese.
Fermiamoci un momento a riflettere.
Stiamo parlando della strada più ampia di Ginosa, che attraversa il quartiere più popoloso e funge, di fatto, da centro commerciale naturale della città.
Quale interesse avrebbero i commercianti a protestare se le cose andassero bene? Nessuno.
E allora domandiamoci: cosa accadrebbe se, per esasperazione, alcune attività decidessero di chiudere?
Oltre alle conseguenze economiche e occupazionali, avremmo il progressivo svuotamento della città: quartieri spenti, senza luci, senza movimento, senza vita.
E quanti cittadini, trovando difficoltà di accesso e mancanza di parcheggi, sceglierebbero di rivolgersi altrove, addirittura nei centri vicini, dove fare acquisti risulta più comodo?
È davvero questo ciò che vogliamo?
Lo spostamento del mercato – un appuntamento che da sempre anima la zona attirando visitatori e clienti – ha già comportato un sensibile calo delle vendite.
Un mercato ben organizzato non è solo un evento economico, ma anche un momento di socialità e identità per la comunità.
La sua delocalizzazione ha inevitabilmente alterato un equilibrio che si reggeva su tradizione, consuetudine e vitalità commerciale.
Anche la trasformazione in senso unico di Viale Martiri d’Ungheria, strada per sua natura ampia e funzionale alla mobilità, ha finito per limitare l’accessibilità e scoraggiare la clientela.
E se a questo si aggiunge la riduzione dei parcheggi per far posto alla pista ciclabile, è facile prevedere ulteriori difficoltà per chi ogni giorno tiene aperta la propria attività.
Ginosa, per la sua conformazione urbanistica complessa, non può adottare pedissequamente modelli di mobilità “green” pensati per città molto diverse dalla nostra.
Qui, ogni scelta di viabilità o di riassetto urbano deve essere calibrata con attenzione, per evitare di penalizzare intere categorie di cittadini e, in definitiva, l’intero tessuto urbano.
Per questo, invito il Sindaco e l’Amministrazione Comunale a riconsiderare le decisioni assunte, avviando un confronto diretto e sincero con i commercianti.
Ascoltare il loro grido di allarme non significa cedere a pressioni, ma esercitare un atto di responsabilità e maturità politica.
Rivedere una decisione dopo un’analisi approfondita non è una sconfitta: è un segno di intelligenza amministrativa, di apertura e di amore per la propria comunità.
Mi auguro, sinceramente, che questo spirito prevalga e che, mettendo da parte le polemiche, si possa costruire insieme una Ginosa più forte, più viva e più unita.
Con stima,
Pietro Lospinuso